Imposta di bollo su conto corrente, conto deposito e carta di credito

Quant'è l'imposta di bollo per conti correnti bancari, conti deposito a risparmio e carte di credito ricaricabili, con e senza codice IBAN? Confronto tra le varie soluzioni, quando e quanto si paga. Lo devono pagare tutti o ci sono casi in cui si è esenti. Normativa vigente.

Per valutare la convenienza di un qualunque prodotto finanziario, è importante tener conto non solo degli interessi attivi applicati ma anche dei costi complessivi, voci di spesa che comprendono gli oneri per la gestione e l'imposta di bollo obbligatoria per legge. Vediamo quindi l'entità del bollo separatamente per Conti Correnti, Conti Deposito e Carte di credito.

Conto corrente
Il più classico dei prodotti bancari per utenti privati o società. Un servizio che permette di gestire la nostra liquidità ed offre numerosi strumenti per versare o ritirare soldi (libretto di assegni, carte di credito, bonifici, distinta allo sportello).
L'imposta di bollo per i conti correnti si applica sugli estratti conto ed è pari a 34,20€ annui per le persone fisiche e 100€ annui per quelle giuridiche.

Sono esentati dal pagamento dell'imposta i conti con giacenza media annuale inferiore a 5000 euro. L'imposta è invece dovuta quando una persona è cointestataria di più conti che, complessivamente, hanno una giacenza superiore a 5000€.
In questo modo si è voluto depenalizzare fiscalmente le persone più disagiate socialmente, che magari utilizzano il conto corrente unicamente per versarci la pensione di anzianità minima, pensioni sociali o di invalidità di bassa entità.

Conto deposito
Prodotti destinati all'investimento di somme sul medio e lungo termine. Un deposito a risparmio garantisce tassi di interessi più elevati di un conto corrente tradizionale a fronte però di vincoli più o meno prolungati e una minore versatilità.
L'imposta di bollo sui conti deposito è proporzionale al capitale investito, 0,10% per il 2012 e 0,15% annuo dal 2013 in poi, con un minimo di 34,20€ ed un massimo di 1200€ annui.

Il Bollo proporzionale è indubbiamente sfavorevole rispetto a quello fisso del C/C. D'altronde un deposito è solitamente un investimento ad alto rendimento ed il fisco ha ritenuto giusto aumentare la pressione fiscale su questo prodotto finanziario. Insomma, guadagni di più e paghi di più.
Carte di credito prepagate ricaricabili
In questo caso tutto dipende dalla presenza o meno dell'IBAN, codice che offre alcune delle funzionalità tipiche di un conto corrente ma che obbliga anche all'invio di un estratto conto con relativa imposta di bollo.
Ad ogni modo è l'istituto che emette la carta a scegliere se sobbarcarsi di tale costo oppure se addebitarlo all'utente. Ad esempio guardando i fogli informativi delle carte Postepay (senza IBAN) di Poste Italiane e Genius Card (con IBAN) di Unicredit non si trova alcun riferimento al bollo, quindi a ragione si potrebbe supporre che sia gratuito per l'utente o non applicato. Invece per le carte Paypal di Lottomaticard o K2 di Youbanking l'imposta di bollo è pari a 1,81 euro, ma nel caso della K2 si applica solo sulle carte con un credito di almeno 77,47€.

Per la stesura di questo articolo mi sono basato sulle informazioni riportate nel Decreto Legge 201/2011 poi convertito in legge nel 2012, diversi altri siti web e fogli informativi di numerose banche e istituti di credito. Prima dell'eventuale sottoscrizione di qualunque contratto vi consiglio comunque di verificare l'entità del bollo applicato ed eventuali variazioni, ad esempio in presenza di promozioni, direttamente dal foglio informativo del prodotto di vostro interesse.