Mappa zone FAO per la pesca

Il pesce comunemente reperibile nelle pescherie è tracciabile, nelle etichette vengono mostrate indicazioni circa l'origine, se si tratta di pescato o proveniente da allevamento, in taluni casi abbiamo anche informazioni circa il lotto di produzione o addirittura il peschereccio.

Discorso analogo per le conserve, ad esempio alcuni marchi di tonno, sgombro, salmone o sardine in scatola.

In realtà la zona di pesca è spesso indicata sotto forma di sigla numerica. La FAO, organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, ha suddiviso idealmente tutte le acque emerse in aree numerate. Queste si riferiscono a mari e oceani o porzioni di essi, ma anche laghi interni nei vari continenti (inland waters).

L'utente comune può però trovare difficoltà nell'identificare l'origine del pesce basandosi solo su tali numeri. Fortunatamente in rete possiamo reperire diverse mappe e spiegazioni dettagliate circa le varie zone di pesca FAO.

La mappa ufficiale della FAO mostra tutti i codici, sia quelli dei mari che relativi alle acque interne. Qui trovate invece l'elenco completo delle aree in formato pdf, con denominazioni in Inglese, Francese e Spagnolo. Per chi vuole informazioni aggiuntive, qui la mappa interattiva con indicazioni circa tutte le sotto aree e relative coordinate in latitudine e longitudine.


Altra mappa con denominazione delle zone di cattura nel sito del tonno Asdomar. Qui trovate anche informazioni sui principali metodi di pesca.


Stessa mappa ma con diversa grafica qui, possibile anche il download della scheda con nomi delle zone in formato pdf.

Anche la catena Lidl pubblica la mappa delle zone FAO in cui è pescato il pesce proposto nei suoi punti vendita.