Conoscere le sigle degli additivi alimentari E-xxx, coloranti, conservanti, emulsionanti

Per definizione gli additivi alimentari sono quelle sostanze introdotte negli alimenti al fine di conferire alcuni aspetti come densità e colore, migliorare il gusto, preservare la freschezza o donare proprietà acide.

Queste sostanze per legge devono essere indicate in etichetta. Il problema è che la nomenclatura ufficiale prevede delle sigle alfanumeriche, normalmente nella forma Exxx dove al posto di "xxx" c'è un numero.

Per tale motivo molti utenti non sono in grado di riconoscere al volo quali sono gli additivi effettivamente presenti. Tale informazione è utile per chiunque voglia conoscere meglio il cibo che ingerisce, ma diventa fondamentale per quanti, allergici o intolleranti ad alcune sostanze, potrebbero invece avere problemi con la loro assunzione.

Fortunatamente esistono appositi testi che spiegano in dettaglio la classificazione dei vari additivi, la loro funzione e l'eventuale dannosità, o utilità in termini salutistici in taluni casi.

Tra l'altro gli additivi sono oggetto di continui studi, volti a valutarne gli effetti sull'organismo ed i dosaggi massimi.

Un buon punto di partenza per affrontare l'argomento è la pagina di Wikipedia dedicata proprio agli Additivi Alimentari. Una lista completa con possibilità di approfondimento per ogni singolo additivo.
In linea di massima questa è la classificazione:
Da E100 a E199 sono coloranti
E200-E299 sono conservanti
E300-E399 antiossidanti e regolatori di acidità
E400-E499 emulsionanti, addensanti, stabilizzanti
E500-E599 regolatori di acidità e antiagglomeranti
E600-E699 esaltatori di sapidità
E900-E999 vari (cere, dolcificanti, schiumogeni)
E1100-E1599 tutti gli altri

Se volete avere maggiori informazioni in proposito vi consiglio di cliccare sui singoli links di Wikipedia o fare specifiche ricerche in rete. In alternativa potreste acquistare dei libri sugli additivi, alcuni sono davvero completi sotto il profilo informativo.

Opinioni, gli additivi fanno male, fanno bene?
Si fa presto a dire frasi del tipo: via tutti gli additivi, mangiamo cibi naturali e freschi che è la cosa migliore per il nostro organismo. Oggi assistiamo a una infinità di correnti, ideologiche e non, circa l'alimentazione biologica.
Indubbiamente chi spinge verso l'assunzione di cibi completamente naturali ha ottime ragioni e risultati scientifici ad avvalorare tali scelte.

Ma, come sempre, bisogna fare i conti con una moltitudine di fattori. Nella società moderna vogliamo poter mangiare cibi che provengono anche da molto lontano, e quindi non a Km 0. Ci piace l'esotico, i nuovi gusti, vogliamo trovare frutta e verdura anche fuori stagione. Abbiamo ritmi di vita che non ci permettono di reperire giornalmente tutti gli alimenti di cui abbiamo bisogno.
In un ipotetico scenario di alimentazione fresca e naturale, paradossalmente anche frigorifero e congelatore non dovrebbero esistere.

Ed ecco che gli additivi vanno incontro alle esigenze sia del consumatore che delle aziende produttrici. Ci permettono di conservare gli alimenti per tempi più lunghi, evitano che si rovinino diventando agenti pericolosi per la nostra salute. Certo, alcuni servono per migliorare artificialmente il sapore, altri per donargli un colore più piacevole.

Non tutti gli additivi vengono per nuocere. Alcuni sono assolutamente deleteri, personalmente evito ogni tipo di edulcorante (aspartame, acesulfame o altri dolcificanti artificiali).
Ma altri possono persino risultare salutari. Esempi in tal senso sono la Curcumina (E100) con i suoi infiniti benefici, oppure l'acido L-ascorbico (E300 - Vitamina C). Anche la lecitina (E322) è utile per diversi processi metabolici. Ancora, gli antociani (E163) o il beta carotene (E160a). E così per molti altri.

Non basterebbe del solo succo di arancia per la vitamina C? In linea di massima si, ma un succo di arancia addizionato di acido L-ascorbico sarebbe ancora più salutare, a patto di mantenere anche la polpa e tutte le vitamine del frutto ovviamente.

Tutto ciò per dire che non esistono categorie di sostanze dannose in termini assoluti. La conoscenza diventa fondamentale in tal senso, soprattutto per chi vuole avere maggiore consapevolezza circa il cibo ingerito e gli effetti che può avere sul nostro organismo.