Ricaricare le cartucce di inchiostro HP, la guida definitiva

Avete stampanti Hewlett Packard con cartucce 300, 301, 338, 901 o altro modello con testina di stampa integrata. Risparmiate sui costi di stampa grazie alla ricarica con specifici inchiostri. Nel seguito una guida per il refill delle cartucce HP.

Le stampanti Hewlett Packard sono fantastiche, affidabili nel tempo e con una buona qualità di stampa. Molti modelli, specialmente nella fascia base, impiegano cartucce che integrano sia l'inchiostro che la testina di stampa.

L'aspetto positivo è che cambiando la cartuccia di fatto si ha un apparato di stampa nuovo, non ci si deve preoccupare di ugelli otturati, complesse procedure di pulizia e cosi via. L'aspetto negativo è che queste cartucce, per forza di cose, presentano un costo più alto rispetto a quelle con il solo inchiostro.


Un modo per risparmiare è acquistare le cartucce nel giusto negozio, personalmente trovo dei buoni prezzi sulla piattaforma Amazon, con sconti rilevanti rispetto ai costi ufficiali di listino. Per la ricerca basta immettere il modello della cartuccia, ad esempio HP 301 XL.

Il risparmio massimo si ottiene mediante il refill. Ovvero ricaricare la cartuccia con il giusto inchiostro. All'inizio l'operazione può risultare leggermente difficoltosa, ma dopo la prima volta tutto risulta più semplice, inoltre seguendo la guida di cui sotto davvero non si può sbagliare.

Acquistare l'inchiostro
Sebbene si trovino in giro inchiostri definiti "universali", l'ideale è usarne uno specifico per quel modello di testina. Un inchiostro troppo denso potrebbe infatti intasare gli ugelli, uno troppo liquido potrebbe invece provocare perdite, uno di scarsa qualità può evaporare, seccarsi, diventando troppo denso.

Per l'acquisto di tali prodotti potete rivolgervi a Ebay, ad esempio cercando con le parole Inchiostro 301 se volete quello specifico per le cartucce HP 301 normali o in versione XL. Ovviamente voi cercherete con la parola "inchiostro" ed il codice delle vostre cartucce.

Personalmente ho provato, trovandoli ottimi, gli inchiostri pigmentati dello shop Stampacontinua.



Evitate gli inchiostri universali, validi per tutte le stampanti o per tutti i modelli di un determinato marchio. Di bassa qualità, buoni per tutto e per niente, nel senso che fanno più danni che altro.
Tempo addietro comprai un flacone di inchiostro con la generica dicitura "inchiostro per HP - Canon". Risultato: dopo una sola ricarica gli ugelli si sono intasati e ho dovuto buttare la cartuccia.

Guida: ricarica base
Importante leggere la guida per intero, anche la versione avanzata più sotto, vi si trovano infatti dei consigli derivanti da esperienze personali. Modifiche alle procedure standard che possono velocizzare e rendere più agevole il lavoro di ricarica.

Acquistando un kit di ricarica si ottengono solitamente uno o più flaconi di inchiostro, una siringa, una base in cui posizionare la cartuccia e un foglio con le istruzioni.

La prima operazione da fare è togliere ovviamente la cartuccia dalla stampante. Quindi dobbiamo rimuovere l'etichetta superiore, eventualmente aiutandoci con un coltello o taglierino. Sotto di essa si trovano dei piccoli buchi che danno accesso al vano interno contenente una spugna imbevuta di inchiostro.


Quindi riempire la siringa di inchiostro nel quantitativo corrispondente a quella specifica cartuccia. Ad esempio, nel mio caso, le cartucce standard di colore nero hanno una capacità di circa 5ml nella versione standard, e 9ml nella versione XL. Se non conoscete tali dati fate pure dei tentativi, se l'inchiostro è troppo semplicemente fuoriesce, sporca un po' ma non crea danni.

Quindi inseriamo l'ago in uno dei buchi e premiamo il retro della siringa per inserire l'inchiostro nella cartuccia. Importante farlo molto lentamente, se possibile distribuendo la quantità di inchiostro nei vari buchi disponibili.
Nel caso di cartucce multicolore è ovviamente fondamentale rispettare il buco giusto per ogni colore.

Opzionale. Poggiamo la cartuccia su un piano, un minuto da un lato ed un altro minuto sull'altro lato. Questo serve solo a garantire che l'inchiostro si distribuisca uniformemente nella spugnetta all'interno.

A questo punto, se non lo abbiamo ancora fatto, dobbiamo agganciare la cartuccia alla clip in materiale plastico fornita nel kit. Rimuoviamo l'ago dalla siringa e la inseriamo nel buco della parte inferiore (nell'immagine poco sopra è la sezione di gomma verde in quel blocco di plastica nero). Quindi aspiriamo un po' di inchiostro, solitamente 1 ml o meno. In tal modo garantiamo la giusta pressione e facciamo si che l'inchiostro raggiunga correttamente la testina e gli ugelli.

Infine sganciamo la cartuccia dalla clip in plastica. A questo punto può darsi che ci sia dell'inchiostro in più, specialmente nell'area degli ugelli. Per rimuoverlo e pulire il tutto dobbiamo appoggiare la parte della testina con gli ugelli su un pannocarta (o carta iigienica), eventualmente strofiniamo leggermente, rimuoviamo l'inchiostro in eccesso fino a quando, poggiando gli ugelli sulla carta, viene lasciata una impronta rettangolare ben definita.



Metodo ricarica avanzata
Invero non c'è una vera ragione per chiamarla "avanzata". Semplicemente nel tempo ho sviluppato alcuni trucchetti per rendere il tutto più agevole e veloce.

Innanzitutto sarebbe utile pesare la cartuccia carica con un bilancino digitale. Si trovano dai cinesi per pochi euro, e permettono precisioni sul peso nell'ordine di un decimo di grammo, più che sufficiente per questo scopo.

Man mano che l'inchiostro viene consumato, la cartuccia naturalmente diventa più leggera. Quindi facendo la differenza tra il peso iniziale e quello nel momento in cui vogliamo effettuare la ricarica, possiamo sapere quanto inchiostro manca, e di conseguenza riempire la siringa con la giusta quantità per rabboccare la cartuccia.

Un esempio. La mia cartuccia XL piena pesa circa 38 grammi. Dopo un paio di settimane di utilizzo, ad occhio avrò stampato 100-200 pagine, decido di rabboccarla. La rimuovo dalla stampante, la posiziono sulla bilancia e noto che il suo peso è di circa 32 grammi. Ho consumato più o meno 6 grammi di inchiostro. Pertanto posso ricaricarla alle condizioni iniziali immettendo nella siringa, e quindi all'interno della cartuccia, 6 ml di prodotto.
Quello del peso è un ottimo metodo per usare la giusta quantità di inchiostro, né troppo né troppo poco.

Ma quando ricaricare? Beh, qui si deve andare un po' ad occhio, se una certa cartuccia permette di stampare 300 pagine, magari cerco di regolarmi in modo da rabboccarla prima che arrivi ad esaurirsi.
L'idea è di ricaricare prima che la cartuccia finisca. In tal modo gli ugelli rimangono sempre pieni. Quindi non è necessaria l'operazione per metterla in pressione con successiva pulizia. Insomma, risparmio tempo e sporco molto meno.


Avete un dubbio sul consumo? Non vi preoccupate se è troppo presto, meglio rabboccare anche un solo millilitro di inchiostro piuttosto che rischiare di arrivare al suo esaurimento ed essere costretti a fare le operazioni di pulizia di cui sopra.

Altro aspetto importante. Ricaricando la stessa cartuccia la mia stampante non chiede di effettuare la prova di stampa. Quindi mi risparmio anche la noiosa procedura di stampare il foglio e farlo poi scansionare per verificare il corretto allineamento della testina.

Un ultimo consiglio. Sebbene nella procedura base abbia detto il contrario, consiglio caldamente di non rimuovere l'etichetta superiore per effettuare la ricarica, in tal modo limitate dell'aria e l'inchiostro non si asciuga.
Piuttosto puntate l'ago sulla stessa etichetta per individuare i punti corrispondenti al foro, spingete la siringa per forare l'etichetta e raggiungere la spugna nella cartuccia.

I vantaggi di questo metodo sono diversi, e non di poco conto. Ricarico sempre la stessa cartuccia, non effettuo la prova di stampa, non spreco inchiostro e mi risparmio le operazioni di pulizia e messa in pressione. Una volta presa la mano si effettua la ricarica in un paio di minuti, e non sporco di inchiostro il lavandino o piano di lavoro.


Conclusioni e considerazioni varie
La ricarica permette risparmi superiori al 90% rispetto all'acquisto delle cartucce originali. Finalmente posso godermi la mia stampante HP senza stare sempre con il pensiero sulla spesa ed il costo per ogni stampa.

Consiglio vivamente di usare cartucce XL, se disponibili ovviamente. Le operazioni di ricarica sono dilazionate ed effettivamente si risparmia tempo.
Personalmente, dopo le operazioni di ricarica con cartucce standard, sto utilizzando da un po' di tempo una XL compatibile, non originale. Mi trovo benissimo, anche dopo diverse ricariche la qualità di stampa è rimasta su livelli più che buoni.

A proposito, quante volte posso ricaricare una cartuccia? Sebbene le cartucce siano considerate come materiale di consumo usa e getta, la testina è progettata e costruita al fine di avere una resistenza ben maggiore di quella necessaria per consumare l'inchiostro al suo interno.

Alcune fonti riportano che ogni cartuccia può essere ricaricata mediamente 5 volte mantenendo una qualità di stampa elevata. Oltre tale numero di ricariche qualche ugello si ostruisce parzialmente ed i bordi delle lettere risultano meno definiti. Ad ogni modo, io ho ricaricato anche più di 10 volte una cartuccia, e non ho notato rilevanti problemi. Alcuni utenti sono addirittura arrivati a 100 volte, ma questo è un dato limite, non sempre raggiungibile, e in tal caso bisogna naturalmente accettare dei risultati di stampa non più ottimali.