Differenze tra banco dei pegni e compro oro

Due entità che permettono di ottenere quasi lo stesso risultato, ovvero cedere merci preziose e beni personali in cambio di soldi contanti. Ma ci sono differenze fondamentali tra le due modalità per la cessione dei beni. Vantaggi e svantaggi, opinioni personali.


Cosa sono, a cosa servono
Il banco dei pegni, chiamato anche Monte di Pietà, è una vera e propria istituzione, nata addirittura come finanziaria senza scopo di lucro nel XV secolo. Il suo scopo era appunto quello permettere alle persone di impegnare i beni ricevendo in cambio dei soldi. Nel tempo i Monti di pietà si sono maggiormente specializzati verso i gioielli con pietre e metalli preziosi, ma non sono così remoti i periodi in cui ci si impegnava davvero di tutto, dalle coperte di casa fino ai mobili o la bicicletta.

I Compro Oro sono invece delle semplici attività commerciali, spesso gestite da privati o facenti parte di catene di negozi. Praticamente si tratta di gioiellerie specializzate nell'acquisto di oro, argento e pietre preziose. Ormai si trovano un po' dappertutto sul territorio nazionale.

Entrambi hanno rappresentato, e rappresentano tutt'ora, delle importanti risorse per monetizzare gioielli, argenteria, orologi di lusso ed altri beni di un certo valore a cui non teniamo particolarmente. Trattazioni immediate e consegna di soldi in contanti i loro punti di forza.
Tra l'altro in molti casi sono utilizzabili senza particolari referenze, anche da persone protestate o segnalate come cattivi pagatori.

Differenze tra Banco dei pegni e compro oro
La differenza sostanziale è che il primo è dedicato al pegno, che eventualmente si può concludere in una sorta di vendita. I compro oro sono invece quasi esclusivamente dediti all'acquisto di beni.

In pratica, porto un gioiello in un banco dei pegni, ricevo una valutazione ed una offerta in denaro, se decido di accettare mi verrà rilasciata una ricevuta. In un tempo determinato, generalmente alcuni mesi, dovrò riscattare l'oggetto restituendo tale somma oltre agli interessi. Se non riesco a pagare perderò la sua proprietà, questo finirà all'asta ed i proventi della vendita andranno al Monte di Pietà.
Ovviamente esiste tutta una serie di rimandi e proroghe per venire incontro al cliente. Ricordiamoci che scopo di un Banco dei pegni è guadagnare gli interessi sui soldi "prestati" e non di entrare in possesso degli oggetti, tanto più che in media l'80-90% dei beni in pegno vengono riscattati.

Scopo dei compro oro è invece quello di entrare in possesso del nostro oro o argento. Fanno anche loro una valutazione e, se decidiamo di accettare la loro offerta, noi perdiamo definitivamente quel bene. Questo potrà essere rivenduto direttamente oppure fuso per la creazione di altri gioielli.

Chi offre di più?
Chi ha le valutazioni più alte? Solitamente sono i compro oro a fare una offerta migliore, questi vogliono acquistare i nostri metalli preziosi e, nelle valutazioni, si basano più o meno su un valore di mercato per quel dato metallo o pietra preziosa. Naturalmente l'offerta per l'acquisto è un po' più bassa del prezzo di vendita, d'altronde devono pur guadagnare.
Il banco dei pegni presenta quotazioni realistiche sul valore commerciale del bene ma concede prestiti solo per una parte di tale somma. Ciò non è necessariamente un male anzi, valore più basso significa prendere meno soldi ma anche dover pagare meno interessi per riscattare i miei oggetti.

Opinioni, quale scegliere
Innanzitutto bisogna capire cosa vogliamo fare dei nostri beni, venderli definitivamente oppure impegnarli. Nel primo caso conviene ovviamente andare da un compro oro, nel secondo è più indicato il classico vecchio monte di pietà.
Teniamo sempre bene a mente le differenze tra le due attività. Ciò che vendo ad un compro oro solitamente è perso per sempre, in molti casi non potrò più rientrarne in possesso.
D'altro canto se mi rivolgo al Banco dei pegni per ottenere dei soldi al fine di pagare un debito, una bolletta in scadenza o una rata del mutuo, rischio di aggiungere debito al debito. I soldi che vengono prestati vanno comunque restituiti, pena la perdita dell'oggetto dato in pegno, con in più la beffa di aver ottenuto per questo una quantità di soldi molto inferiore al suo valore commerciale.

Ricapitolando, un piccolo esempio per una collana d'oro con valore commerciale di circa 1000 euro (le cifre sono solo indicative e non tengono conto di eventuali spese accessorie).
Dal compro oro - vendo la collana ricavandone 900 euro. Ho i soldi ma non possiedo più la collana.
Dal Banco dei pegni - impegno la collana ricavandone 400 euro, dopo alcuni mesi la riscatto pagando un totale di 440€. Torno in possesso della collana ma averla sfruttata in tal modo mi è costato 40 euro (differenza tra i soldi ricevuti e quelli restituiti).

Infine alcuni consigli di carattere generale. I Banchi dei pegni sono solitamente abbastanza seri, gestiti da banche e con personale altamente qualificato, non hanno interesse a fare valutazioni eccessivamente basse ed in generale sono corretti.
I Compro oro ugualmente possono essere corretti, ma in questo settore si possono trovare anche dei veri e propri banditi, negozi con bilance truccate o persone tanto gentili che però fanno valutazioni eccessivamente basse approfittando del nostro stato di crisi/bisogno. Il consiglio in tal caso è di controllare il valore dell'oro, o argento, pesare autonomamente gli oggetti con un bilancino di precisione prima di portarli in un qualunque compro oro, ormai questi bilancini si trovano nei negozi di cineserie per pochi euro. Soprattutto, non fermarsi mai alla prima valutazione, magari girare più compro oro e scegliere quello che ci offre di più.
Infine tenere sempre a mente che l'oro in nostro possesso è un capitale, sufficientemente stabile e con una buona probabilità di crescita di valore nel corso del tempo, ma una volta venduto è perso per sempre.