Climatizzatori portatili senza tubo

Apparati portatili che abbassano la temperatura in casa e non necessitano di un tubo per convogliare l'aria verso l'esterno, non c'è la necessità di bucare il muro o tenere la finestra aperta. È davvero possibile?

Alcuni venditori propongono dispositivi, definendoli condizionatori o climatizzatori, che funzionano senza alcuno scambio di calore con l'esterno. Pertanto risultano più comodi nell'uso, non si deve effettuare alcuna installazione e non dobbiamo stendere un grosso tubo che mandi l'aria calda fuori casa.


Ebbene, è importante fare chiarezza, gli apparati di questo tipo non sono climatizzatori ma si chiamano bensì raffrescatori. Chi usa il termine climatizzatore è in errore, o forse lo fa anche appositamente per ingannare gli ignari acquirenti vendendogli un prodotto per un altro.

Come funziona un climatizzatore
Tutti i climatizzatori e condizionatori, ma proprio tutti nessuno escluso, siano essi inverter o con la vecchia tecnologia on-off, funzionano con lo stesso principio del frigorifero.
Un gas refrigerante viene compresso e successivamente espanso, tale variazione di pressione permette di assorbire calore da una parte e di diffonderlo nell'ambiente da un'altra parte.

In pratica il frigo raffredda il vano degli alimenti ma scalda all'esterno. Lo stesso avviene per il climatizzatore che genera un flusso di aria fredda assorbendone il calore, tale calore deve però essere dissipato affinché il ciclo possa continuare.

Se liberassimo tale calore all'interno dello stesso ambiente otterremmo un nulla di fatto, anzi tenendo conto del riscaldamento intrinseco del compressore produrremmo un innalzamento della temperatura.
Dobbiamo quindi liberarci del calore, ed il modo più semplice per farlo consiste nel convogliare un flusso di aria calda verso l'esterno.

Non esistono climatizzatori o condizionatori in cui ciò non avviene, lo scambio di calore è infatti fondamentale per il loro funzionamento.
I modelli split usano l'unità esterna per questo scopo, quelli portatili impiegano invece un tubo per far fuoriuscire l'aria calda.


I raffrescatori
Ovvero i dispositivi che qualcuno erroneamente considera climatizzatori. In realtà hanno molto più in comune con i tradizionali ventilatori.

L'aria viene fatta passare attraverso un pannello intriso di acqua provocandone l'evaporazione. Per un naturale principio fisico, viene sottratta energia all'aria sotto forma di calore.
Il risultato è quello di avere aria in uscita più fresca di quella in ingresso, solitamente di pochi gradi C°.

Non permettono un preciso controllo della temperatura, non posso ad esempio scegliere di avere esattamente 25 C°. Non sono adatti per raffreddare un intero ambiente, anche se molto piccolo.
In pratica funzionano come dei ventilatori che tirano fuori aria un po' più fresca di quella ambiente, nella zona colpita dal flusso d'aria avvertiamo benefici, ma se ci si trova al di fuori di tale flusso l'effetto è quasi nullo.

L'efficienza varia a seconda dell'umidità ambiente, se è secco allora il raffrescatore esprime le sue massime potenzialità, se invece è già tanto umido l'effetto rinfrescante è poco avvertibile.
In generale comunque non aspettatevi enormi sbalzi, se nell'ambiente abbiamo ad esempio 35 gradi, è probabile che l'aria in uscita arrivi a 32, al massimo a 30 °C, ma mai a 25 gradi °C.

Taluni modelli hanno in dotazione dei siberini, mattonelle di ghiaccio da inserire nell'acqua allo scopo di potenziare leggermente l'effetto rinfrescante.

Invero portano in dote diversi vantaggi. Il primo, argomento di questo articolo, deriva dal loro principio di funzionamento, per il quale non hanno bisogno di uno scambiatore di calore, ovvero non necessitano di un tubo che porti l'aria calda verso l'esterno.
Di fatto non richiedono installazione, basta collegare l'apparato ad una presa di corrente e accenderlo. Sono economici nell'acquisto e consumano pochissimo, generalmente poche decine di watt.

Abbiamo già detto che sono in qualche modo simili ai ventilatori, si avverte beneficio solo se si è investiti dal flusso di aria, pertanto è indifferente usarli in ambienti chiusi o con porte e finestre aperte, persino all'esterno se desideriamo. Anzi, per favorire il ricambio di aria sarebbe opportuno evitare di usarli in ambienti completamente chiusi.

L'aria viene purificata dal filtro ad acqua, è privata di alcuni allergeni, non dannosa, non è mai troppo fredda, non puzza, ben si adatta anche ad ambienti in cui si trovano bambini.

In conclusione. Per quanto detto sopra, il raffrescatore non sostituisce completamente il climatizzatore, ma può ugualmente essere un valido aiuto per contrastare la calura estiva.
Personalmente lo trovo molto utile in casa, mi permette in effetti di usare molto meno i climatizzatori con un conseguente risparmio di energia.



Diciamo pure che nei momenti con caldo più intenso pomeridiano, casa esposta a sud sud-ovest, il climatizzatore è necessario. Ma già alle prime ore serali lo spengo mantenendo attivo solo il raffrescatore, peraltro apro un po' le finestre e finalmente si respira aria nuova.

I raffrescatori sono largamente impiegati nelle chiese. Ovvero in ambienti molto ampi e soprattutto alti, quindi con tanti metri cubi, in cui la climatizzazione risulterebbe quantomeno problematica oltre che decisamente onerosa in termini di consumi energetici.

Se volete informarvi ancor più sull'argomento vi consiglio la lettura dell'articolo dedicato espressamente ai raffrescatori evaporativi. Vi troverete approfondimenti e segnalazioni circa alcuni dei modelli sul mercato, con accurate descrizioni e recensioni.