Stufe e camini a bioetanolo, efficienza, riscaldano davvero? sono convenienti? vantaggi e svantaggi

Il nuovo ritrovato tecnologico, e di moda, in fatto di riscaldamento da interni con fiamme libere. Stufe e camini che funzionano con il bio etanolo, l'alcol etilico prodotto dalla fermentazione delle biomasse. Si tratta di prodotti validi? Sono efficienti e riescono davvero a scaldare una casa o una singola stanza? Vale la pena comprarli? Sono assolutamente sicuri e puliti? Consigli, vantaggi e svantaggi, opinioni personali.

Il Bio etanolo è un combustibile liquido derivante dalla fermentazione della canna da zucchero o altre biomasse. Tecnicamente si tratta di alcool etilico, di origine vegetale e senza le sostanze comunemente aggiunte nell'alcool denaturato reperibile al supermercato.
Può essere utilizzato come combustibile, al punto che in alcuni paesi come il Brasile una percentuale di automobili funziona proprio ad etanolo. Ma questo trova impiego anche nel campo del riscaldamento casalingo, sul mercato è possibile trovare molte stufe e camini che utilizzano come elemento combustibile proprio il bio etanolo.

Vantaggi, perché usarlo
Chi vende un camino a bioetanolo punta molto sull'aspetto ecologico, pulito. Tale strumento ha solitamente un pregevole impatto estetico, può riscaldare la casa e regala quasi la sensazione derivante dall'avere un vero camino. D'altronde al suo interno c'è una vera fiamma, che si muove nell'aria ed illumina con la sua tipica luce calda. Tra l'altro si tratta di una fonte di energia in qualche misura pulita, genera meno sostanze inquinanti rispetto di altri tipi di combustione come il pellet o la classica vecchia legna.

Se il bioetanolo è di buona qualità non si hanno fumi o odori cattivi. Quest'ultimo aspetto permette di montare camini e stufe a bioetanolo in diversi ambienti senza dover installare alcuna canna fumaria. E' un po' quello che succede con il classico fornello della cucina, la fiamma deriva dalla combustione di un gas come il metano, in generale non si avvertono puzze particolari e non viene prodotta fuliggine o cenere.

Stufe e camini a bioetanolo
Basta fare una piccola ricerca in rete con la parola bioetanolo per trovare una infinità di prodotti funzionanti con tale combustibile. I più economici costano solo poche decine di euro, assomigliano a dei mini camini da banco, da appoggiare su una superficie e con dei vetri laterali atti a proteggere la fiamma. Quelli più complessi sono dei veri e propri camini, da montare su piedistallo o incassati nel muro.

In ogni caso si tratta di strumenti dotati di un contenitore metallico per accogliere il bioetanolo, alcune fessure nella parte superiore permettono l'accensione e la fuoriuscita delle fiamme. Alcuni modelli dispongono anche di una componente elettronica atta a controllarne il funzionamento ed un telecomando per accenderlo e spegnerlo a distanza.

Per avere una idea almeno generale su quanto offra il mercato, vi consiglio di cercare su Ebay con le parole Bio Etanolo, vi troverete prodotti in tutte le fasce di prezzo nonché lo stesso bio etanolo in contenitori da 1Lt, 2 Lt o in taniche da 5 litri.

E' pulito ed ecologico?
Ok al discorso della combustione pulita, nel senso che genera meno inquinanti di altri sistemi. Ma da qui a dire che si tratta di un prodotto assolutamente pulito ed innocuo ce ne vuole. Si tratta pur sempre di una vera combustione che consuma ossigeno e produce, tra le altre cose, ossidi di azoto (NOx), anidride carbonica (CO2) e, potenzialmente, il pericolosissimo monossido di carbonio (CO). Inoltre bisogna considerare l'evaporazione spontanea dell'etanolo non combusto all'interno di un contenitore non perfettamente sigillato.
Questo è anche il motivo per cui è fortemente consigliabile utilizzare questi strumenti in ambienti non completamente chiusi, va bene anche disporre di una griglia di ventilazione, sulle finestre, a parete o, al limite, anche in un'altra stanza comunicante.
Ricapitolando, è una fiamma ritenuta meno dannosa in rapporto alle altre combustioni, ma non pulita al 100%.

Normative, obblighi di legge, sicurezza
Al momento in Italia molti dei biocamini ad etanolo sono equiparati a dei normalissimi complementi di arredo, pertanto non esistono particolari vincoli ed obblighi, né per la loro realizzazione né per l'installazione.
Insomma è tutto libero, ciò appare quasi come un vantaggio ma in realtà porta sul mercato oggetti in cui la combustione è tutt'altro che perfetta, ed uno strumento che brucia male può introdurre nell'ambiente quantità ancora superiori di sostanze inquinanti.

Ma, a prescindere da cosa dica la legge, bisogna sempre applicare le comuni regole del buonsenso. Si tratta sempre di fiamme libere e quindi potenzialmente pericolose, se il camino non è fisso evitiamo di posizionarlo in un punto in cui possa ribaltarsi e far uscire il suo contenuto. Manteniamo i flaconi di bioetanolo in luoghi freschi, lontano da fonti di calore e dai raggi solari, ovviamente è bene non tenerli troppo vicini allo stesso camino. Ricordiamo sempre che una singola candela può incendiare l'intera casa, figuriamoci cosa può succedere con dell'alcol riversato in terra che prenda fuoco.

Sono efficienti? Riscaldano davvero?
E arriviamo quindi all'aspetto più interessante, almeno per chi acquista questi oggetti. Sono davvero in grado di riscaldare una stanza di medie dimensioni? Risultano paragonabili ad una stufa a pellet o ad un camino a legna?

Ho avuto modo di leggere diverse opinioni, commenti e recensioni che riguardano i camini a bioetanolo, trovate una ampia trattazione qui. Nel complesso vengono considerati begli oggetti da un punto di vista estetico, ma scarsi per quanto riguarda il riscaldamento vero e proprio. In fondo le potenze calorifere medie sono nell'ordine di 2-4 Kwh, comunque dipendenti dal numero di singole camere di combustione, ben poca cosa rispetto alle stufe a pellet, i camini a legna o le classiche caldaie a gas per i termosifoni. Poi c'è anche chi non dichiara proprio alcuna potenza riscaldante.

Inoltre c'è l'aspetto monetario da non sottovalutare. Il bioetanolo non è esattamente il combustibile più economico presente sul mercato, soprattutto se si compra quello di buona qualità. I camini a legna hanno solitamente un costo per KW prodotto di gran lunga inferiore a quelli funzionanti a bioetanolo.

Conclusioni ed opinioni
Leggendo e rileggendo, studiando e ragionando, sono ovviamente giunto ad una mia personale idea in proposito. A mio avviso le descrizioni dei produttori hanno un carattere prettamente commerciale e l'intento, forse, di descrivere vantaggi e benefici ben maggiori di quelli realmente riscontrati dagli utenti.
Insomma, per scaldare scaldano, d'altronde anche i fornelli del gas o il forno della cucina riscaldano l'ambiente, ma a nessuno verrebbe in mente di utilizzarli sistematicamente per aumentare la temperatura della stessa cucina.
Sono tutto sommato puliti ma non risultano esenti da emissioni nocive.
Interessante il fatto di poterli montare senza canna fumaria, ma è impensabile tenerli accesi per lunghi periodi in un ambiente completamente stagno, senza alcun ricambio d'aria.
Alcuni autorevoli studi sostengono che la produzione di etanolo dalle biomasse consumi di gran lunga più energia di quanta se ne possa ricavare dalla combustione degli stessi, senza contare i danni ambientali per la coltivazione della canna da zucchero, pertanto l'aspetto ecologico verrebbe completamente a mancare.
Sotto il profilo puramente economico non sembra avere vantaggi rispetto all'impiego di altri combustibili, anzi.

In queste righe ho cercato solo di fare il punto della situazione, riportando alcune informazioni non filtrate da soggetti personalmente coinvolti in questo settore. Spero possa servire a fornire una idea più precisa circa i pro ed i contro dell'uso del bioetanolo. A voi la scelta finale.