Stufe elettriche ceramiche, alogene, quarzo, infrarossi e termoventilatori, differenze, vantaggi

Differenze tra le varie tipologie di scaldini e stufette elettriche. Come funzionano. Confronto, vantaggi e limiti dei vari sistemi. Opinioni, considerazioni sul risparmio energetico e guida alla scelta.

Per definizione le stufe elettriche tradizionali funzionano grazie al passaggio di elettricità attraverso un materiale in grado di riscaldarsi.
Questo sistema per generare il calore viene considerato poco efficiente, ma vi sono situazioni in cui una classica e semplice stufetta può persino far risparmiare soldi.

Perché usare le stufette
Solitamente le abitazioni dispongono di un impianto di riscaldamento primario dedicato a questo scopo, funzionante a gas, legna, pellet o elettrico con pompa di calore.

Ma talvolta abbiamo bisogno di un po' di calore in più solo in un ambiente, evitando di accendere l'impianto primario oppure rafforzandone il potere calorifero.


Un esempio tipico è il bagno nel periodo invernale. Per scaldarlo dovremmo accendere i termosifoni e attendere chissà quanto tempo, inoltre si andrebbero a riscaldare anche altre stanze sprecando moltissima energia.

Oppure quando rientriamo in casa e sappiamo di starci solo poco tempo. O ancora quando vogliamo avere più calore solo in una determinata stanza.

Ecco, in tali situazioni le stufette elettriche trovano una loro ragion d'essere. Sono efficaci e in generale agiscono velocemente, permettono di riscaldare interi ambienti medio piccoli, o anche solo una piccola zona, in tempi brevi evitando gli sprechi.

Trasmissione del calore
Il calore si può propagare secondo tre diverse modalità: conduzione, convezione e irraggiamento.

La conduzione si ha tipicamente in un corpo solito. Una parte di questo si scalda e l'energia pian piano si propaga alle altre particelle che lo compongono. Un esempio in tal senso è una barra metallica appoggiata sul fuoco, da una estremità il calore pian piano si diffonde per l'intero oggetto.

La convezione si realizza maggiormente nei liquidi o nei gas, o comunque in materiali di stati diversi. Ad esempio un metallo incandescente che riscalda l'aria immediatamente a contatto con esso, effetto tipico dei termoventilatori o delle stufe ceramiche. Oppure l'acqua calda che passa attraverso i termosifoni riscaldandone le pareti metalliche, che a loro volta ancora per convezione trasferiscono calore all'aria che li circonda, e quindi all'intera stanza.

L'irraggiamento è invece la trasmissione di onde elettromagnetiche con frequenza negli infrarossi. Il passaggio di energia non dipende dalla presenza o meno di materia.
L'esempio classico è quello del sole, l'enorme energia che genera attraversa lo spazio che rimane freddo, ma colpisce la terra ed altri pianeti che invece si riscaldano. Le stufe ad infrarossi in qualche modo si basano su questo principio.



Termoventilatori, stufe con resistenza metallica
La corrente attraversa un corpo metallico e per un principio fisico (noto come effetto di Joule) l'energia si trasforma in calore surriscaldando il metallo.

I termoventilatori classici dispongono poi di una ventola che spinge aria facendogli attraversare la resistenza incandescente. L'aria preleva calore per convezione distribuendolo poi nell'ambiente.

Vantaggi: sono molto economiche e ben si prestano a riscaldare interi ambienti, purché non di grandi dimensioni.
Svantaggi: il consumo è spesso elevato, nell'ordine di un minimo di 1000 fino a 2000 e più watt.

Stufe ceramiche
Il funzionamento è analogo a quelle con resistenza metallica, solo che in questo caso i filamenti sono immersi in un corpo ceramico che si riscalda abbastanza velocemente, trattiene il calore e lo disperde in modo più regolare.

Attenzione, l'efficienza termica è sempre la stessa, abbiamo in ogni caso una resistenza che diventa incandescente al passaggio della corrente, e una ventola che diffonde l'aria nell'ambiente.

Il fatto di avere una diffusione più uniforme dell'energia termica può portare però a dei leggeri vantaggi in termini di percezione del calore.

Il vero valore aggiunto è rappresentato dal termostato, il quale limita i tempi di accensione al raggiungimento della temperatura desiderata, permettendo quindi un talune situazioni (riscaldamento di una stanza medio-piccola) un cospicuo risparmio energetico.
Ad onor del vero, anche alcuni termoventilatori tradizionali sono dotati di termostato.

I modelli ceramici più avanzati offrono l'oscillazione automatica per una migliore diffusione del calore, il controllo preciso della temperatura, o il telecomando per comandarli a distanza. Tutte cose che alzano il prezzo di vendita ma che possono risultare utili e migliorare l'esperienza d'uso.


Stufe al quarzo o alogene
In questo caso la resistenza è realizzata con un corpo tubolare che assomiglia e funziona come una lampadina. Questa si surriscalda e assume un colore arancione con luce molto calda.

Dispongono tipicamente di una superficie metallica posteriore che riflette il calore riuscendo a direzionarlo meglio verso il punto in cui realmente ci serve.

Sono molto economiche, si prendono con cifre comprese tra 10 e 30 euro circa.
Di solito ogni "tubo" assorbe circa 400 watt, quelle con due lampade presentano quindi un consumo massimo di 800 watt, e quelle con 3 tubi 1200 watt. Ma ne esistono anche da 2000 watt.

Taluni modelli offrono la funzione basculante, l'intero scaldino si muove a destra e sinistra per aumentare l'area investita dal flusso di calore.

L'efficienza è analoga alle stufe con resistenza classica, in fondo sempre dello stesso principio fisico si tratta, per 1 kilowatt di potenza assorbita otteniamo sempre 1Kw (poco meno) di potere calorifero.

La differenza, ed il principale vantaggio, è data però dalla direzionalità del flusso. Il calore si diffonde per irraggiamento e solo marginalmente per convezione, il caldo arriva esattamente dove ci serve. E' pressoché immediato e non devo attendere minuti per percepirlo, pertanto limito gli sprechi.

Di fatto una stufetta alogena o al quarzo da 800 o 1200 watt può offrire la stessa esperienza in termini di comfort di una con resistenza metallica che assorbe invece 2000 o 2200 watt.
Motivo per cui in vendita troviamo anche modelli da "soli" 400 watt, che in alcuni ambiti risultano sufficienti.

Intendiamoci, il calore generato è sempre lo stesso, ma il vantaggio deriva dal poterlo direzionare meglio, quindi possiamo usarne meno ottenendo quindi una sorta di risparmio energetico.


Stufe ad infrarossi
In questo caso abbiamo un emettitore che genera onde elettromagnetiche nello spettro di frequenza degli infrarossi. Si tratta di irraggiamento puro, con tutti i vantaggi ed i limiti che ne derivano.

Questa onda di energia parte da una sorgente e arriva direttamente all'oggetto, persona o superficie da riscaldare. In linea teorica potremmo dire che i raggi infrarossi non si disperdono e non sono assorbiti dallo spazio che percorrono (sarebbe maggiormente vero se si trattasse di 'vuoto' e non di aria).

L'effetto è simile alle stufe radianti al quarzo o alogene, ma più concentrato.
Ad ogni modo molte stufe ad infrarossi riscaldano in parte anche per convezione, d'altronde ogni corpo caldo tende comunque a trasferire calore verso ciò che ha intorno.

Molto apprezzate in luoghi ampi e alti, ad esempio piscine, chiese o palestre. Il fascio di onde investe a distanza i corpi, garantendo un buon comfort termico senza dover riscaldare l'intero ambiente.

Molti modelli prevedono una installazione fissa, a parete o sul soffitto. Taluni sono utilizzabili anche all'esterno.
C'è chi li monta su una piantana per riscaldare il tavolo con le sedie all'aperto su terrazzi oppure nel giardino. Anche se l'aria è fresca, la zona coperta dal flusso di infrarossi risulterà comunque confortevole per coloro che si trovano al suo interno.

L'aspetto negativo è che, quando si spegne, si avverte immediatamente freddo in quanto non c'è molta inerzia termica.
Per come funziona, la stufa ad infrarossi non si presta a riscaldare interi ambienti. Inoltre i prezzi per l'acquisto sono solitamente più alti.

Conclusioni, riassunto
Tutte le stufe presentate sopra si basano su principi analoghi per la trasformazione di energia elettrica in energia termica. Ma cambia, e di molto, il modo in cui viene diffuso e si usufruisce del calore generato.


Se volete il calore diretto verso una o più persone, a mio avviso la migliore scelta per un uso generale in interni è rappresentata dalle stufette alogene o al quarzo. Rappresentano un buon compromesso tra prezzo e funzionalità, garantiscono un consumo ragionevole e offrono un adeguato livello di comfort localizzato.

Se volete riscaldare un intero ambiente, stanza piccola o media, la scelta può invece ricadere sui termoventilatori, ovvero stufe con resistenza metallica dotate di ventilatore per meglio diffondere l'aria calda. Rientrano in questa categoria anche le stufe ceramiche.
Preferibili quelle dotate di termostato, il quale permette di accenderle e spegnerle automaticamente in base alla temperatura raggiunta.

Le stufe ad infrarossi sono dedicate ad ambiti specifici, quando vogliamo direzionare il calore facendolo avvertire a distanze più o meno elevate rispetto alla sorgente. Molto valide anche per l'impiego in esterni. Non sono però adatte per scaldare un intero ambiente.

Per completezza è giusto menzionare le mini stufette su presa elettrica proposte negli ultimi anni dalle televendite. Ne abbiamo parlato in diversi altri articoli su questo stesso sito, costano consumano e riscaldano poco, di fatto sono quasi inutili. Tale considerazione vale per tutte, vecchi e nuovi modelli, nessuna esclusa.
Il principio di funzionamento è quello dei termoventilatori, con o senza resistenza ceramica, il calore è quindi direttamente proporzionale alla potenza assorbita, non si sfugge. Una mini stufetta da 400-500 watt ha una potenza termica 4 o 5 volte inferiore rispetto ad un termoventilatore da 2000 watt, ma la resa è ancora inferiore se consideriamo la naturale dispersione di calore dei nostri ambienti. Insomma, evitatele.